Plus Sole 24 Ore 05/03/2022

METALLI PREZIOSI
Oro in spolvero, con tassi reali negativi, ripresa modesta, timori
Marzia Redaelli




Ritorno allo splendore per l’oro, che con l’incertezza e il calo dei tassi di interesse reali (cioè al netto dell’inflazione) riappare nei portafogli degli investitori.

Nei giorni scorsi il metallo giallo ha sfiorato i 2.000 dollari, vicino al picco storico toccato durante la pandemia. Molti consulenti consigliano di tenerne sempre una quota in portafoglio, perché ammortizza i ribassi azionari e l’erosione delle cedole con il carovita. «In un portafoglio bilanciato con il 30% di azioni e il 70% di obbligazioni - spiega il consulente finanziario autonomo Marco Galli - suggerisco un 5% in oro, che aumenta in proporzione all’aggressività dell’allocazione; anche fino al 10%, se le azioni pesano il 60% sul totale delle attività finanziarie. Non considero l’investimento in oro in un’ottica speculativa, ma in ragione della magnitudo del rischio di coda da coprire. Nei periodi di calma apparente, come quello che ha preceduto la pandemia, l’oro era un costo nel portafoglio, un po’ come una polizza assicurativa, mentre nei momenti di avversione al rischio marcata funge da bene rifugio».